Un boutique hotel de charme parte del circuito di eccellenze sicule Le Soste di Ulisse che racchiude 5 suite e un ristorante vicino ad Agrigento, a poca distanza da un mare da cartolina e da antiche rovine risalenti alla Magna Graecia conosciute in tutto il mondo (la valle dei Templi, Selinunte e l’area archeologica di Eraclea Minoa).
Aperto 13 anni fa riportando pezzo dopo pezzo all’antico splendore un palazzo nobiliare abbandonato nel cuore del comune di Montallegro, un nome che evoca antiche storie e una posizione felice nella Sicilia sud-occidentale, il Relais Briuccia è dotato di 5 camere dal gusto siculo-barocco di grande effetto ma senza manierismi e ospita il ristorante Capitolo Primo, che hanno nel patron Damiano Ferraro un deus ex machina come solo certi siciliani troppo – ma forse non è mai abbastanza – innamorati della loro terra (e ne hanno ben d’onde!) sanno essere. Sostenuto da sempre dall’indispensabile apporto della moglie Adriana Baglio (che ha guidato passo passo il recupero della struttura) e oggi dei figli Paride e Zenaide (forse futuri ingegneri tra gli innumerevoli espatriati per una ragione o per l’altra nel Continente o forse, a loro volta, sulle orme dei genitori, futuri albergatori-chef-imprenditori in quell’angolo di paradiso caduto in terra che risponde al nome di Sicilia, al netto dei mali a tutti noti di cui stavolta però ometteremo di parlare, perché la Trinacria, per fortuna dei siciliani e nostra, è tanto ma tanto altro, e altro ancora…).
L’AVVENTURA
Un’avventura iniziata negli anni ‘90, due giorni prima che Damiano e Adriana convolassero a nozze, quando, mentre faceva – quello che oggi pare nessuno sia più disposto a fare – la gavetta nelle cucine di diversi ristoranti sul Continente (a Gstaad, Ginevra, Zurigo e Londra), e neppure aveva comprato l’abito da sposo, allorché Damiano aveva “messo in guardia” la futura moglie: quella del cuoco e dell’albergatore doveva essere la sua vita. Detto, fatto: i nostri acquistano l’antica dimora del paese ormai infestata da piante selvatiche dove, da bambino, come facevano tutti i bambini una volta (neppure troppi anni or sono, in fondo…), il piccolo Damiano si intrufolava con gli amichetti alla ricerca di avventure capaci, allora di appagarne la voglia di gioco, e, col tempo, di suggestionarne la fantasia e animarne i sogni, tanto da sentir crescere dentro di sé il desiderio di tornarci in quel palazzo: non più da “abusivo” ma come proprietario.
Quasi tre lustri dopo, è al Relais Briuccia che Ferraro offre ancora ai suoi visitatori e agli ospiti delle sue suite una cucina eclettica, che ondeggia tra cielo e mare, come si dice oggi “siculish”, da scoprire attraverso i percorsi degustazione da 5 o 7 portate in cui farsi condurre con fiducia da Damiano, o attraverso alcuni piatti signature: dall’Arancinetta di riso al nero di seppia con fonduta di peperoni, tuma fresca di pecora e scampetti alla Cocotte di rana pescatrice e gambero con ribollita di carciofi e profumo di anice alle erbette. Il tutto accompagnato da una carta dei vini in costante allargamento, che contempla sia vitigni autoctoni sia celebri etichette nazionali e internazionali.
SPICCARE IL VOLO
Quella da gustare a Capitolo Primo è una cucina attaccata alle radici ma capace di spiccare il volo, come i falchi nella vicina riserva naturale Torre Salsa, da alcuni anni affidata alle cure e alla protezione (da bracconieri, piromani o semplici maleducati) del WWF.
Proprio a ridosso della quale, tra un anno e mezzo, la famiglia inaugurerà un nuovo relais con 14 dammusi-suite, ciascuno con una – diversa – vista – sempre – mozzafiato: sulla valle o sul mare, sui tramonti e sulle albe, sull’antico borgo bizantino Montallegro e sull’infinito. Un progetto di turismo sostenibile in una zona della Trinacria a due passi dalla celeberrima Valle dei Templi e da acque cristalline che merita, come l’ospitalità e la cucina di Damiano & family, di essere ri-scoperta, ma senza – più – deturparla.
Ps Una sorta di Capitolo Secondo che non vediamo l’ora di vedere (ah, Damiano: ecco il senso più o meno recondito del nome scelto per la tua prima impresa, Capitolo Primo. Ora l’ho capito!).