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I numeri parlano chiaro: con 205 milioni di litri pari al 41%, il prosecco è al vertice della classifica delle principali categorie di spumante esportate dai paesi che fanno parte dell’Unione Europea fuori dai confini comunitari. Surclassa il secondo piazzato, lo champagne francese, che rappresenta il 13% dell’export, pari a 66 milioni di litri. Al terzo posto il cava spagnolo, con una quota del 12% e 58 milioni di litri.

Sono questi i dati comunicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, relativi alle esportazioni di spumanti dell’Europa a 27 verso i Paesi extra Unione nel 2020. Il totale è stato pari a 494 milioni di litri, dato in contrazione rispetto ai 528 milioni di litri esportati nel 2019. Secondo i ricercatori si tratta della prima diminuzione per l’export di spumanti europei al di fuori dei confini della Ue in un decennio, pari al 6% rispetto al 2019. Un risultato chiaramente influenzato dalla pandemia che ha visto molti esercizi commerciali che servono vini e bollicine chiusi per lunghi tratti dell’anno.

Un calo in contrasto con le progressioni registrate dall’export degli spumanti negli anni precedenti, quando il tasso di crescita medio annuo era stato pari all’8%, con il picco ddell’11% nel raffronto 2014 vs 2013. Eurostat evidenzia anche che gli Stati membri hanno importato 9,3 milioni di litri di spumante dai Paesi extra Ue, il 2% dei volumi esportati.

Le esportazioni tricolore
Considerando l’export italiano di spumate, alla mezzanotte del 31 dicembre scorso Coldiretti stimava un incremento fino a oltre 620 milioni del numero delle bottiglie di spumante tricolore stappate all’estero, pari a 2 miliardi di euro, un exploit del 29% rispetto al 2020. Sulla base di previsioni elaborate su dati Istat, secondo la confederazione degli agricoltori italiani alla fine dell’anno appena trascorso è stato raggiunto per la prima volta il record storico delle esportazioni di prosecco italiano all’estero, per un valore di circa 1,9 miliardi. Non solo: il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta ormai sfidano alla pari lo champagne francese, tanto che sul mercato transalpino si registra una crescita record delle vendite del 16% rileva Coldiretti. All’estero, i consumatori più affezionati, con un balzo del 44% dell’export dei nostri spumanti, sono gli americani, superando gli inglesi, mercato che ha visto un aumento del 12% delle richieste.

Da registrare, infine, le stime del nuovo Osservatorio Unione italia vini-Ismea, che prevede una produzione record delle bollicine italiane, mai così alta: 900 milioni di bottiglie, con una crescita del 50% negli ultimi cinque anni, con 316 milioni di bottiglie stappate solo durante le ultime feste.

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