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#ragionevolezzacontroilvirus

Leandro Luppi, patron di Vecchia Malcesine e Moscal 

“Ci aspettano tempi durissimi”

Superata questa tragica emergenza, come pensi che si debba riposizionare l’offerta del tuo ristorante nei prossimi mesi, considerate le regole che verranno imposte?

Il problema più grosso è che non sappiamo ancora con certezza che regole verranno imposte, oltre alle poche che hanno dichiarato.
Per quanto riguarda la distanza dei tavoli, nella ristorazione fine dining è già ampiamente consolidata: nella mia sala di circa 100 mt quadri al momento ci sono solo 8 tavoli, quindi se dovessi toglierne 1 o 2 non sarebbe un grande problema. Cercheremo di adottare nel possibile il doppio turno per poter soddisfare lo stesso numero di clienti, sempre ammesso che ci sia la richiesta.

Per tutto il resto credo che dovremmo “coccolare “ ancora di più i nostri clienti, dedicare loro una maggiore attenzione al servizio e un’ offerta di piatti sicuramente di alto profilo e qualità ma con maggiore attenzione alla parte “golosa”. Credo infatti che dopo tanta incertezza come in questo periodo le persone cercheranno anche nel cibo un po’ di sicurezze, quindi piatti magari un po’ più classici ma fatti certamente con il nostro stile.

Il miglior complimento che ci hanno fatto è stato: “In ogni tuo piatto riconosco la tua mano”. E credo che questo segno distintivo dovrà essere il valore aggiunto per qualunque piatto che andremmo a cucinare: alla fine chi frequenta un ristorante finedining cerca sempre una certa unicità , anche in una carbonara, come nella mia “carbonara di lago”.

Tutti dicono che “niente sarà come prima”. In sintesi, come vedi il futuro della ristorazione, nella prevedibile confusione che si andrà prefigurando nel settore?

Purtroppo, come ho già avuto occasione di fare un’analisi semplice, matematica e logica: resisteranno solo quelli che hanno la possibilità economica di superare indenni sia questi mesi di chiusura, sia i 6/12 mesi successivi, che saranno durissimi. La cosa più triste è che non importa che sia un ristorante famoso o la trattoria sotto casa o il locale da pranzi di lavoro, in ogni caso è una perdita .

Come si potrà sopperire alla mancanza del turismo internazionale? È prevedibile una ripresa di interesse verso il mercato interno?

Per capire cosa vuol dire la perdita di turismo internazionale, analizzando i dati che riguardano il solo Lago di Garda per ogni stagione (quindi per il periodo da aprile a ottobre) conta circa 26 milioni di pernottamenti, di questi circa il 90% sono provenienti dall’estero. Questo significa che quest’anno perderemo circa 20- 23 milioni di pernottamenti. Visto che non sappiamo quando gli altri stati permetteranno alle persone di muoversi è chiaro che tutti sperino in un turismo interno, destinato almeno nel fine settimana, ma numeri alla mano, non ce ne sarà per tutti .

Stai pensando a nuovi menù?

Sto ripensando a molte cose, per i menu sono ancora un pò fermo visto che di solito seguiamo la stagionalità, ma non sapendo esattamente quando riapriremo, anche in funzione dei clienti, mi trovo in difficoltà a programmare. Sicuramente ci sarà ancora maggior attenzione al territorio, anche per sostenere la filiera di produzione della nostra area gardesana e italiana .

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