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FE5B1888Compie due anni di vita il raffinato spazio gourmet nel cuore di Parigi: il menù del trsitellato chef delle Calandre ha conquistato clientela e critica.

Aperto dall’estate 2014, Caffè Stern si è andato via via consolidando come un riferimento importante per la clientela gourmet alla ricerca di italianità di alto profilo, che sceglie Parigi per il proprio soggiorno leisure o business. Lo spazio, all’interno di uno storico atelier d’incisione con oltre 180 anni di vita, è nel cuore della città, al 47 di Passage des Panoramas, una galleria commerciale di impronta antica, ricca di suggestione, fitta di piccoli spazi commerciali e particolarmente strategica per la propria ubicazione, a due passi dalla Borsa. L’idea era nata da un confronto, avvenuto alle Calandre di Rubàno, fra Gianni Frasi (il mitico torrefattore di caffè del Laboratorio Giamaica di Verona) e Max (nella foto di Ferdinando Coffi) e Raffaele Alajmo, proprietari oltre che del locale tristellato e del Calandrino, anche del Caffè Quadri di Venezia. L’obiettivo era di far rivivere un luogo straordinario, ricco di storia e di espressioni artistiche legate all’arte decorativa, dando l’opportunità a tutti di poterlo visitare nella sua veste nuova, anche solo per un buon (è il caso di dirlo) caffè. Per la riapertura del Caffè Stern, i fratelli Alajmo con David Lahner, imprenditore parigino della ristorazione (Vivant, Racines, Racines 2), hanFE5B2077no richiesto la collaborazione di due grandi professionisti: l’architetto Dominique Averland e Philippe Starck, che ha interpretato la magia del luogo e ha curato arredi e illuminazione nel pieno rispetto di questo “monumento storico” francese. Caffè Stern offre alla clientela un’autentica esperienza gastronomica italiana, che parte dalla preparazione del caffè e dal servizio mattutino di alta pasticceria. Aperto dalle 8.00 alle 24.00, il locale accompagna il gourmet dalla prima colazione, con croissant e brioche all’olio extravergine di oliva, passando per l’aperitivo (Bellini e Spritz Alajmo in primis) con i mitici “cicchetti Alajmo”, reinterpretazione degli amouse bouche alla maniera veneziana, uno per tutti il baccalà mantecato con polenta fritta. A pranzo e a cena, Caffè Stern presenta menù che comprendono grandi piatti classici della cucina italiana, reinterpretati da Max Alajmo e proposti all’insegna della sua profonda e caratterizzata cultura degli ingredienti. Qualche suggestione dal menù: il Cappuccino di patate “alla bolognese” (un piatto che meriterebbe di essere considerato patrimonio dell’umanità!), gli Spaghetti alla carbonara all’olio extravergine di oliva, i Tagliolini all’aneto ai calamari, aFE5B2458ragosta e orata con salsa al pistacchio, la Costoletta alla milanese con insalata, maionese di mandorle alle erbe, gli Involtini di scampi fritti con bottarga. Non mancano in carta gusti più semplici, ma rivalorizzati dalla cucina di Massimiliano Alajmo, come la Pizza al vapore di Max, la Pizza al riso nero al vapore con legumi di stagione, ma anche la Pizza all’amatriciana, o la Pizza croccante con burrata e culaccia, profumata all’aneto. Strepitoso anche l’Arancino di riso allo zafferano farcito con ragù di carne, o la Parmigiana “Mariapia”, proposta nel capitolo dei “cicchetti veneziani”. Una cucina vivace e ricca di gusto, quella proposta dalla brigata di Alajmo, che “vuole far star bene le persone, all’insegna di scelte ragionate e coerenti, oltre che in linea con le aspettative di prezzo della clientela”, sottolinea Daniele Chimetto, il responsabile del locale: dopo gli studi alberghieri ha diretto le attività della sua famiglia di ristoratori per oltre trent’anni e, all’alba dei cinquanta, ha deciso di intraprendere una nuova sfida insieme a Massimiliano e Raffaele Alajmo nel loro ambizioso progetto di internazionalizzazione del brand di famiglia. Dall’apertura, segue personalmente in tutti iFE5B3019 dettagli la conduzione del Caffè Stern: un grande professionista della sala e delle relazioni con la clientela. La cucina è nelle salde mani di Sergio Preziosa, 32 anni: dopo la scuola alberghiera, fa importanti esperienze al Monaco e Grand Canal di Venezia e alla Taverna di Colloredo Monte Albano, in Friuli; è  approdato poi dagli Alajmo nel 2005 dove è rimasto per tre anni  e dove (dopo altre esperienze internazionali di valore) è ritornato nel 2013 per prendere parte attiva nel progetto Stern e dirigerne con competenza e genialità la cucina, affiancato da Denis Mattiuzzi, già operativo al Caffè Quadri. Chimetto, Preziosa e Mattiuzzi guidano una squadra affiatata di giovani che affrontano ogni giorno una clientela che mostra entusiasmo e fedeltà verso la formula del locale, apprezzato anche dalla critica gastronomica più seria, francese e internazionale.

© Artù

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