Dei tanti effetti benefici del miele ne siamo già a conoscenza, ma che i suoi polifenoli riducano i danni nel DNA provocati dai pesticidi è una assoluta novità. A questo importante risultato è arrivata la Dott.ssa Renata Alleva supportata da Conapi, il consorzio che riunisce più di 600 apicoltori in Italia, e che ha presentato i risultati dell’indagine nella cornice del Park Hyatt di Milano, accompagnata da Diego Pagani (Presidente Conapi), Daniela Serra (Coordinatrice Agricoltura Legambiente) e Fabio Taffetani (Presidente PAN-Italia). Senza dubbio la qualità dell’ambiente e dei prodotti alimentari che ingeriamo sono due fattori di fondamentale importanza per la salute dell’uomo e i pesticidi, ampiamente utilizzati in agricoltura intensiva, portano alla perdita di biodiversità e minano la sopravvivenza stessa di specie utili per la vita dell’uomo (ne sono un esempio la moria di api degli ultimi anni): i fitofarmaci non sono dannosi solo per l’ambiente, ma anche per l’uomo, la cui esposizione cronica è stata associata a patologie metaboliche, endocrine, neurogenerative e tumori. Durante la conferenza è stato illustrato il grande potere “disintossicante” associato al miele di bosco, il più ricco di polifenoli, con il più alto potere antiossidante e quindi più adatto all’esperimento per essere testato su un modello cellulare: l’esposizione delle cellule a due pesticidi comunemente usati in agricoltura convenzionale, clorpirifos e glifosate, induceva formazione di radicali dell’ossigeno (ROS), riduzione dell’attività di riparazione con conseguente formazione di lesioni al DNA. L’aggiunta di polifenoli estratti dal miele nel sistema cellulare ha inibito la formazione di ROS, attivato i sistemi di riparazione e riparato in definitiva il DNA. La fase successiva ha previsto la sperimentazione sull’uomo e si è utilizzata una popolazione cronicamente esposta a pesticidi in quanto residenti in prossimità dei campi coltivati intensivamente a meleti. I soggetti sottoposti ad analisi in diversi periodi dell’anno (bassa, media e alta esposizione), presentavano elevati livelli di clorpirifos e diminuita riparazione del DNA. Somministrando per 10 giorni 40 gr al giorno di miele di bosco si è visto un aumento dell’attività di riparazione con conseguente riduzione del danno al DNA. L’esperimento dimostra come l’alimentazione, anche in condizioni ambientali sfavorevoli, possa essere di aiuto a contrastare i danni indotti dall’ambiente e il miele, in primis, antico nutraceutico ricco di polifenoli, in quantità controllate è consigliabile nella dieta per sostituire altri dolcificanti, con un effetto positivo sulla nostra salute maggiore rispetto ad altri zuccheri. Nella foto i relotori dell’evento. R.L.P.
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