Il massimo della ragionevolezza per questa enoteca o, meglio, bottiglieria storica con annesso wine bar. Condotta da una straordinaria coppia di professionisti, la milanese Ombre Rosse è un punto di riferimento per gli appassionati del vino, credo per svariati motivi: il primo, non trascurabile, riguarda la possibilità di scegliere il vino in modo “normale”, rapido ed equilibrato, senza dover necessariamente far dipendere la scelta dal possesso di profonde conoscenze enoiche del tipo “vorrei un vino che fosse ugualmente acido, profumato e minerale” (sic!). La selezione di Ombre Rosse è ampia ma non elefantiaca, il che consente di “muoversi” all’interno di un pianeta ben delimitato di etichette, circa 350, tutte di ottimo livello e – in molti casi – di conseguente blasone. L’assistenza del personale è garantita e passa, quasi sempre, attraverso il concetto di “gradevolezza” di un vino, oltre che di un intelligente rapporto fra qualità e prezzo. Questo evita inutili perdite di tempo ma anche indecisioni sul da farsi o dubbi assillanti su quanti mesi di barrique abbia fatto questo o quel vino… Importante saperlo, ma altrettanto importante non farne una malattia: il vino buono, in fondo, è quello che piace (e talvolta mi verrebbe da dire “purtroppo”, pensando a come bevono molti milanesi: ma qui quel rischio non si corre, considerato il livello delle etichette). Tutto sommato, qui si trova esattamente quello che molti cercano, senza liturgie estreme né isterismi da “esperti improvvisati”. Ma anche senza quella tendenza diffusa a proporre vini tutti uguali (le famose “carte fotocopia”). Il secondo motivo: la simpatia dei patron, Pepe e Raffaella, che accolgono gli ospiti come se fossimo in una cantina vera, dentro a un mood privo di orpelli fastidiosi e di ampollosità ansiogene da pseudoesperti (del tipo “lei-non-sa-chi-sono-io”). Terzo, i ricarichi: sono estremamente onesti (anche sulle annate storiche di grandi rossi e su certi millesimi non trascurabili di Champagne) e invogliano il consumo in loco, oltre che l’acquisto da asporto. Quarto: alla degustazione si abbinano piatti semplici ma dal gusto pieno: penso ad esempio al bloc de foie gras (rigidamente d’oca), al patè di cinghiale all’Armagnac, al guancialino di manzo brasato al vino rosso, al cous cous con verdure o a certe strabilianti proposte di formaggi di mucca, capra e pecora, a latte crudo, ma anche erborinati. Recentemente, Pepe ha creato un evento-degustazione di formaggi francesi, con la collaborazione di Giuseppe Fritz Frigerio (un mago nella selezione e affinamento di formaggi d’Oltralpe): pur senza il mitico carrello che contraddistingue l’alta ristorazione, Fritz e Pepe hanno proposto un assiette di assaggi formidabili, da un fleuri de brie a uno chevrotin, abbinati a un Gros Manseng della Guascogna, che hanno mandato in visibilio i clienti. Ciliegina sulla torta di Ombre Rosse: una galleria d’arte curata da Raffaella che, come in una permanente, raccoglie opere di design contemporaneo e espressioni artistiche di protagonisti del nostro tempo, da Ugo La Pietra a Roberto Cambi a Luce Delhove. Una serie di “chicche” da abbinare ai grandi vini dell’enoteca, nel nome del bello e del buono. A.P.S.
Via Plinio 29, 2019 Milano, Tel 02 29524734
© Artù