Per la seconda edizione di Appius (lo scorso anno venne presentata l’annata 2010), Hans Terzer ha scelto di privilegiare il Sauvignon Blanc come vitigno principale, assieme a Chardonnay e Pinot Grigio: la scelta delle uve pregiate provenienti dai vigneti migliori conferma il progetto che il grande enologo, winemaker della Cantina San Michele Appiano, aveva in mente di realizzare da 30 anni: creare un “vino da sogno” dalla qualità eccellente. In uno scorso numero di Artù (novembre- dicembre 2014) abbiamo dedicato la cover story a Appius 2010, ovvero alla prima uscita di questo vino straordinario, destinato a ricoprire un ruolo da protagonista nell’offerta di vini bianchi nell’alta ristorazione. Appius, il cui nome è di evidente origine romana, aveva appunto celebrato lo scorso anno il suo esordio, attirando l’attenzione di enoappassionati e wine writer di tutto il mondo. Il progetto era ed è quello di concepire e realizzare, anno dopo anno, un grande vino, capace di rappresentare fedelmente l’annata della vendemmia, il talento e la lungimiranza del suo autore, Hans Terzer. L’annata presentata a novembre durante la scorsa edizione di Wine Festival, in una serata memorabile sotto il profilo gourmet (grande cena curata da Herbert Hintner, Zur Rose) e sotto l’aspetto musicale (grande concerto per arpa e violino) è quella del 2011: un millesimo caratterizzato da una primavera calda che ha dato origine a germogliazioni precoci. È seguita una estate ben ventilata, inizialmente fresca e piovosa, poi terminata con un settembre soleggiato e caldo che ha portato le uve a maturazioni perfette. A quattro anni dalla vendemmia Appius 2011 presenta all’olfatto una intensa gamma di profumi fruttati (pera, pesca, banana) che rimandano a Chardonnay e Pinot grigio, ma sono evidenti anche sentori di frutta tropicale, come il mango. Grande la freschezza al palato, combinata a una morbidezza non così frequente nei vini a vitigno dominante Sauvignon. Ogni anno anche il design elegante e caratterizzato della bottiglia aggiunge importanza al prodotto, destinato, come si diceva, agli enoappassionati di tutto il mondo e alla ristorazione alta e altissima. È prodotto in 5.000 esemplari. A.P.S.
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