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CHEF CONTI E CHEF OKUDAAl Ristorante Trussardi alla Scala la sfida a colpi di sake è stata l’occasione per celebrare non solo l’arte culinaria nipponica, ma soprattutto quella italiana, rappresentata dall’executive chef del noto ristorante milanese Roberto Conti. A rispondere piatto dopo piatto lo chef Masayuki Okuda del Ristorante “Al Checciano” di Tsuruoka, invitato per preparare un pranzo gourmet in una fusione di sapori che ha visto protagonista la celebra bevanda alcolica del Sol Levante: il Ristorante Trussardi alla Scala, da settembre, è stato infatti scelto, unico in Italia, come vetrina per nove eccellenze di sake prodotte da cinque aziende giapponesi di fama internazionale. L’ispirazione non è certo mancato e i due chef hanno elaborato un menu con inedite proposte in abbinamento a cinque pregiati sake: “Capesante arrosto, topinambur e liquirizia” di Conti e gli “Involtini di alga kombu, germogli di bamboo, tè matcha, tofu e verdure sott’aceto” di Okuda hanno dato il via alla degustazione, seguiti da  “Gnocchi croccanti con mozzarella di bufala, tonno marinato ed olive” dello chef del Trussardi e “Risotto con dadachamame e scampi” di Okuda, a cui sono seguiti “Filetto di manzo, carciofo e bagnacauda” e “Tiramisù con fagioli di soia e gelato alla mandorla” di Roberto Conti alternati ai piatti nipponici  “Salmone, cetrioli ed edamame marinati, serviti con la sua lisca cotta” e “Sesamaki: riso bollito e foglia di bamboo”. “Ho già avuto modo di cucinare con Chef Okuda ad agosto durante il viaggio in Giappone fatto per scegliere i sake che sarebbero entrati a far parte della Carta dei Vini del Ristorante – ha dichiarato l’executive chef del Trussardi alla Scala -. Ricambiare l’ospitalità, ricevendolo a Milano è stato un piacere, ma soprattutto l’occasione per confrontarmi nuovamente con una cultura gastronomica da cui trarre ispirazione e insegnamenti per arricchire il mio approccio alla cucina. Nuove tecniche di lavorazione e metodi innovativi, verificati durante i nostri incontri, meritano molta attenzione perché possono suggerire lo sviluppo di proposte innovative per il palato. Confrontarmi con Masayuki è sempre uno stimolo soprattutto perché condividiamo l’amore per il mondo vegetale e il rispetto del valore intrinseco di ogni ingrediente da valorizzare senza stravolgere”. Parole che trovano piena condivisione con lo chef giapponese: “Apprezzo molto l’orgoglio delle proprie origini e il rispetto della tradizione gastronomica italiana che si legge nella cucina di Chef Conti che mi ha dimostrato di avere una profonda conoscenza dei cibi, in particolare delle verdure, protagoniste anche nella mia cucina. Dal suo modo di interpretare i sapori ho appreso molto, soprattutto nella ricercatezza degli abbinamenti: penso alla proposta di insaporire i suoi “Spaghetti cacio e pepe e ricci di mare” con Yuzu, un agrume giapponese, e un crisantemo come ultimo tocco. Una sensibilità unica. Nonostante i nostri approcci siano diversi, abbiamo però una visione affine: valorizzare ogni ingrediente e ogni cibo in modo semplice, senza sovra strutture”.

© Artù

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