“Centomani di questa terra”, la festa voluta dai cuochi e dai produttori di CheftoChef emiliaromagnacuochi e ospitata nella suggestiva Antica Corte Pallavicina (Polesine Parmense), è giunta quest’anno alla sua espressione migliore. Un’apoteosi, tra spessore delle iniziative e partecipazione di pubblico. Da lasciare a tratti basiti. Lo ha espresso bene lo chef Chicco Cerea, che di eventi ne realizza e ne vive tanti, ospite e relatore a Centomani: “Ho nel cuore e negli occhi l’atmosfera di quando sono arrivato stamattina, posso solo immaginare l’impegno della famiglia Spigaroli, perché questo evento è qualcosa di speciale davvero”. Al termine di una giornata infinita, nel ripensare a questa grande festa, perché così è stata concepita, ci siamo chiesti cosa abbia portato a un tale successo. A partire dall’ospitalità dei fratelli Spigaroli, che hanno messo a disposizione l‘intera struttura interna ed esterna della Corte. Ogni spazio era accessibile a tutti, si poteva transitare e sostare in ogni dove, tra l’argine del Po, il ristorante, la corte interna, la magica cantina dei culatelli, il porticato. Tutta la brigata di cucina era attiva, a supporto delle diverse postazioni adibite a show cooking. E poi un’associazione, CheftoChef, compatta, unita negli intenti, che ha saputo prima mettere a punto un nutrito programma non dimentico dei produttori, l’anima della cucina, e poi un ciclo ininterrotto di convegni con un parterre di oltre 50 autorevoli ospiti, tra cui Paul Bartolotta, Antonio Santini, Gennaro Esposito, Iginio Massari, Chicco Cerea, Giovanni Ballarini, Davide Oldani, Enrico Derflingher, Marco Sacco, l’assessore all’agricoltura della regione Simona Caselli, da non credere che fossero riuniti tutti insieme. E non ultima un’alternanza di show cooking che hanno visto susseguirsi, ininterrottamente per tutto il giorno, i 50 chef emiliano-romagnoli. Ha fatto la sua parte anche il pubblico che è arrivato credendo in questa festa. Con la voglia di far festa. La coralità, la moltiplicazione dei singoli entusiasmi, è capace di effetti sopra le aspettative. Oggi è andata in scena una regione, l’Emilia Romagna, molto vasta e con un’elevata diversità di prodotto, da Piacenza fino a Rimini. La sfida era quella di rappresentarla adeguatamente. L’impostazione dell’evento ha dato ampiamente misura di un approccio cosciente degli chef ai prodotti: lo studio, la ricerca in loco, restituisce loro il polso del territorio. Può quindi un gruppo di chef, e non un’altra categoria, pensare di mettere in filiera il proprio territorio rivestendo, come direbbe qualcuno, un ruolo politico (nell’accezione buona, di bene comune) e culturale, con un progetto strepitoso che intende arrivare ad Expo solcando le vie d’acqua, di terra e dell’appennino, con tappe ed eventi lungo il percorso? Secondo il Maestro pasticcere Iginio Massari, Expo è di tutti quelli che se lo vogliono prendere. Avanti tutta quindi, CheftoChef pare avere un buon nervo e il territorio ci crede! Simona Vitali
Foto di Ivano Zinelli