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cheftochefA promuovere e organizzare l’evento l’Associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi, nata per far conoscere al mondo le qualità gastronomiche dell’Emilia Romagna e costituita dai 50 chef top della Regione e da oltre 30 aziende top della Regione, compresi i più importanti Consorzi dei prodotti tipici. Da agosto a settembre andrà in scena un viaggio – in barca, a piedi, in bici – da Rimini a Piacenza verso Milano, attraversando 100 città e borghi lungo le storiche vie regionali: la via d’acqua del Fiume Po, la via di terra della Via Emilia e l’Alta via dei Parchi. Il percorso, territoriale e gustativo, ha il preciso obiettivo di testimoniare la qualità, l’ecosostenibilità colturale e la raggiungibilità della buona alimentazione salubre, senza danni per l’ambiente. Il viaggio-evento coinvolgerà i cuochi di CheftoChef, che per l’occasione cucineranno in “food ship” e spigaroli e mazzucchelli“food truck” preparando cibo da strada e finger food con prodotti del territorio, il tutto in collaborazione con i partner territoriali rappresentanti delle tradizioni gastronomiche locali. Obiettivo è infatti recuperare prodotti e ricette della tradizione, reinterpretate in chiave moderna dagli chef dell’Associazione. A tale proposito ricordiamo, tra i numerosi eventi che si innestano prima dell’inzio di questo viaggio, la festa annuale “Centomani di questa terra”, andata in scena il 20 aprile all’Antica Corte Pallavcina di Polesine Parmense, regno dello chef stellato, nonchè Presidente dell’associazione, Massimo Spigaroli. Insieme a Massimo Bottura e Paolo Teverini (nella foto), vice presidenti, e con la collaborazione, tra gli taverinialtri, di Aurora Mazzucchelli (nella foto con Massimo Spigaroli), si è voluto fare il punto sulle necessità alimentari e gastronomiche per il futuro, a dieci giorni esatti dall’inaugurazione di Expo, dove il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” ha rappresentato a piena titolo il fil rouge dell’evento. In questo contesto si inserisce anche il progetto di rete avviato dall’Associaizone battezzato con il nome “Le Città della Gastronomia”, che punta a rafforzare il rapporto tra istituzioni e “professionisti del gusto” per salvaguardare non solo i piccoli produttori, già spesso tutelati, ma il loro rapporto con l’arte di cucinare.

© Artù
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