Pubblichiamo in anteprima una sintesi dell’intervista di Alberto Schieppati a Roberto Lovato, dirigente di ICE-Agenzia responsabile per l’ufficio Agroalimentare e Vini. L’intervento completo sarà pubblicato sul prossimo numero di Artù, presentato in occasione del Vinitaly.
D. Il “Made in Italy” brilla in tutto il mondo. Gli ultimi dati statistici rivelano che le nostre esportazioni registrano una costante crescita sia nei paesi tradizionalmente legati al prodotto italiano sia sui nuovi mercati come Cina, India o Brasile. Quali sono le eccellenze della nostra produzione più amate e richieste all’estero?
R. Lungo tutto il periodo di crisi economica che ha interessato gli ultimi anni, il settore agroalimentare ha continuato a espandersi sui mercati esteri. Si può anzi dire che la domanda internazionale abbia più che compensato il calo dei consumi interni, determinando comunque una complessiva crescita produttiva del settore. Da questo punto di vista si può dire che i mercati trainanti del nostro export agroalimentare sono ancora quelli tradizionali dell’Europa e del nord America, cui si aggiunge una robusta ripartenza dei mercati dell’estremo oriente Giappone e Sud Corea dopo alcuni anni di stagnazione.
Tra i prodotti più richiesti dai mercati internazionali sicuramente primeggia il vino che in questo periodo di crisi ha continuato a mantenere una media annua in valore di incremento dell’export superiore a quella del settore in generale. Da osservare da questo punto di vista che non vi è stato sostanzialmente per il vino un incremento in termini di quantità, il che sta a significare che il vino italiano avviato ai mercati esteri ha gradualmente aumentato il proprio valore unitario, incrementando la redditività per le imprese produttrici. Si tratta di un recupero di valore che allinea il vino italiano ai livelli dei principali produttori mondiali, colmando un gap che fino a qualche anno fa penalizzava l’immagine e l’economia del settore.
Ma non c’è solo vino: anche formaggi, pasta, prodotti dolciari e da forno, pasta e conserve vegetali continuano a manifestare una tendenza positiva sui mercati esteri, confermando il gradimento per l’alta qualità della tradizione produttiva italiana. Fra i prodotti non autoctoni spicca la brillante e continua crescita del caffè, a testimonianza del crescente gradimento dell’espresso italiano a livello mondiale.
Fasi alterne hanno vissuto i settore dei prodotti a base di carne, degli ortofrutticoli freschi e dell’olio di oliva per i quali si rende necessaria una incisiva azione promozionale.
D. Qual è il ruolo specifico svolto da ICE-Agenzia nell’opera di promozione e valorizzazione dei nostri migliori prodotti agroalimentari?
R. L’azione specifica di ICE-Agenzia in campo promozionale si esplica sul versante delle aziende italiane in una attività di informazione e assistenza delle imprese nel loro approccio ai mercati internazionali. E’ necessaria infatti un’opera preliminare di informazione in merito alle condizioni (normative, commerciali, di segmentazione, etc.) del mercato di destinazione al fine di evitare sorprese e una successiva attività di sostegno nel rapporto con la struttura distributiva locale, nella partecipazione alle iniziative promozionali di carattere commerciale, nella scelta del più adeguato canale di vendita.
Sul versante invece del mercato di destinazione l’attività di ICE-Agenzia si concretizza nel costante dialogo con la struttura distributiva al fine di accreditare le produzioni italiane in termini di qualità dei prodotti e di affidabilità dei fornitori.
Il costante aggiornamento relativo alle normative locali è una altro settore strategico al fine di trasmettere alle strutture produttive italiane le informazioni in merito alle necessità di adeguamento per adattarsi alle esigenze dei mercati internazionali.
ICE-Agenzia, tramite la sua sede centrale e la sua rete di uffici esteri è in grado di svolgere puntualmente questo servizio a vantaggio del mondo economico italiano e del settore agroalimentare in particolare.