Da 38 anni rappresenta un riconoscimento in ambito culturale, letterario ed enogastronomico, che ha come scopo dichiarato “la valorizzazione della civiltà contadina”. Dalla sua nascita, nel 1975, il Premio è organizzato e gestito dalla famiglia Nonino, a Percoto, in provincia di Udine, con la denominazione di “Premio Nonino Risit d’Âur” (in friulano significa “barbatella d’oro”). Quest’anno la giuria, presieduta da Vidiadhar Surajprasad Naipaul, il premio Nobel per la Letteratura del 2001, e composta tra gli altri dal poeta siriano Adonis, dallo scrittore Claudio Magris e dal regista Ermanno Olmi, ha deciso di premiare Gualtiero Marchesi “in nome della cucina e del fatto di essere stato uno dei primi cuochi italiani a ricevere le Tre stelle della guida Michelin”. Premio condiviso con Annie Fedole ed Ezio Santin e consegnato ai tre protagonisti da Ulderico Bernardi, professore di Sociologia dei processi culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Queste le parole di Marchesi: “Se ti apostrofano, chiamandoti maestro, non c’è da gongolare troppo, semmai da stringere i denti e sentirti, nuovamente e a qualsiasi età, come il primo degli scolari. Per questo dico che bisogna farsi maestri con gli altri. Sono stato e continuo ad essere un allievo, con gli entusiasmi e anche le intemperanze di chi vuole a tutti i costi sapere, aggiungere un’ultima domanda e poi ancora un’altra.Da parte mia, vorrei che sempre più giovani,giovani con interessi anche opposti alla cucina, venissero a cena da me non per dire che hanno mangiato da Marchesi, ma che hanno imparato qualcosa intorno al cibo e all’arte di imbandirlo”.
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